Costa Concordia : ecco la testimoniaza di Silvia Coronika

Il terzo ufficiale della Costa Concordia,Silvia Coronika,che era in plancia al momento dell’incidente del 13 gennaio e il 14 di gennaio ai Carbinieri di Orbetello ha raccontato cosa avvenne negli attimi immediatemente precedenti all’impatto con lo scoglio che poi causò la falla nello scafo responsabile del naufragio della nave.
Dalla trascrizione del verbale si legge : “In plancia vi era il timoniere Jacob Rusli, il primo ufficiale Ciro Ambrosio, il secondo ufficiale di coperta Salvatore Ursino, io stessa e l’allievo di coperta Stefano Iannelli: noi eravamo presenti come guardia normale con orario di servizio dalle 20.00 alle 24.00. Inoltre alle 21.30 circa sale in plancia il Maitre d’Hotel, tale Antonello, che ha casa all’Isola del Giglio, dopo pochi minuti ci ha raggiunto anche il Comandante Schettino e subito dopo l’Hotel director Manrico Giampedroni.Siamo rimasti tutti lì fino al momento della collisione, cioè intorno alle 21.40; 21.50. Il Comandante a circa quattro cinque miglia dall’Isola del Giglio è salito in plancia ed ha quasi subito disposto l’inserimento della navigazione manuale perchè bisogna eseguire un’accostata a dritta per cambiare rotta (…). L’accostata era stata prevista dal Comandante Schettino sin da prima della partenza da Civitavecchia ed annotata sulla carta nautica e registratata sul sistema di navigazione integrato, questo per consentire la cosiddetta navigazione turistica vicino alla costa dell’Isola del Giglio.”
“Voglio dire che il numero di persone presenti sul ponte di comando salite con lo Schettino, non preposte a servizi relativi alla condotta di navigazione, tra cui l’Hotel Director che chiedeva che isola fosse, il Maitre che chiacchierava, insomma disturbavano le manovre con un successivo calo di attenzione. Voglio aggiungere ancora che se pur prevista dalla pianificazione della navigazione una rotta così vicina alla costa del Giglio mai prima era stata effettuata, questa volta il Comandante aveva deciso di fare così avvicinandosi così tanto. Nessuno di noi ha manifestato al Comandante perplessità sul pericolo di avvicinarsi troppo con una nave del genere al bordo delle costa”.
“Il Comandante Schettino, per quello che ho sentito dirgli sia prima di partire quando parlava con l’addetto alla cartografia Simone Canessa, sia dopo quando è salito sul ponte di comando in prossimità del Giglio , voleva avvicinarsi per fare “l’inchino”, cioè salutare da più vicino il Comandante Palombo e Palomba che abita al Giglio, un suo collega. Ha manifestato questa intenzione al Simone Canesa di questo sono certa. (…) Io passavo vicino a Schettino e Canessa per controllare qualcosa ed eravamo sul ponte di comando: “vieni qua che dobbiamo tracciare una rotta per passare vicino all’Isola del Giglio e fare un inchino
Il Comandante Palombo citato dalla signora Coronika è Mario Palombo, capitano storico della Costa Concordia che ha poi in seguito confermato: dal 2007 ad aggi l’inchino su quella tratta è stato fatto almeno quattro volte. La Coronika poi ricorda che subito dopo l’urto il comandante è rimasto in plancia e che tutto è avvenuto in pochi minuti