Gli inquirenti indiani brancolano nel buio

Gli ultimi elementi emersi dalla vicenda che vede i due fucilieri di Marina Salvatore girone e Massimiliano Latorre prigionieri in India da un mese e mezzo contribuiscono in modo decisivo a trasformare in una farsa la disputa tra Italia e India. Le notizie pubblicate dal Times of India circa la ricerca di un’arma fantasma da parte della polizia del Kerala dimostra che la squadra investigativa speciale del commissario Ajith Kumar non ha trovato l’arma del delitto e che la perizia tarda a venire ufficializzata perché non è in grado di incastrare i due militari italiani.
Nonostante tutti gli elementi scagionino i due italiani o quanto meno non costituiscano prove contro di essi, le autorità indiane non solo continuano a tenere in carcere Latorre e Girone ma impediscono anche alla Enrica Lexie di salpare da Kochi. Un atteggiamento che sembra aver provocato la fiera reazione dei due militari che, come prigionieri di guerra, si sono rifiutati di rispondere alle nuove domande dei poliziotti indiani.
‘Non riconosciamo il tribunale che ci interroga” perché ”la posizione del nostro governo è che la giurisdizione su questa vicenda è italiana” avrebbero risposto i due militari secondo quanto riferisce l’Ansa che lo avrebbe appreso da una fonte a conoscenza della vicenda. Dalla Farnesina o da altre fonti governative nessuna conferma circa una nuova linea difensiva basata sulla negazione della legittimità dei tribunali indiani che significherebbe di fatto la fine di ogni collaborazione con le autorità di Nuova Delhi.